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mercoledì 9 novembre 2011

Il giorno che ha cambiato (forse) l'Italia

Non c'è bisogno di dire che martedì 8 novembre 2011 verrà ricordato a lungo: il nostro giovane premier Silvio Berlusconi ha deciso, dopo il voto sul rendiconto generale dello stato, di varare il maxi-emendamento sulla legge di stabilità per poi dimettersi e il leggendario Luciano Moggi, passato dalle stelle alle stalle, è stato giustamente condannato per lo scandalo che ha colpito il calcio italiano nel 2006. Che sia la volta buona che l'Italia sia diventato un paese quasi normale (ovviamente quasi, perché quando si parla dell'Italia la normalità non è mai di casa)?


Il caro giovane premier è rimasto ancorato al suo posto nonostante un anno di passione e di difficoltà a governare a causa di problemi vari, non poteva capirlo prima che andava a finire così? Perché era lui che nel 2007 affermava che Prodi non poteva governare con numeri risicati in Parlamento, mentre lui nella stessa condizione ha tirato a campare. Insomma un minimo di coerenza sarebbe stata necessaria, ma conoscendo il personaggio non si poteva aspettare altro. Per fortuna che ha cambiato idea, però adesso arriva il difficile: che si fa? È una bella domanda, ma forse alla fine si sceglierà la via più scellerata, ovvero andare subito ad elezioni, che sarebbe un suicidio perché ci metterebbe alla mercé della speculazione internazionale. Se ad alcuni va bene, cavoli loro, a me sinceramente no.


L'altro caso eclatante del giorno è stata la condanna di Luciano Moggi: si è beccato 5 anni e 4 mesi (che saranno indultati quindi diventeranno 2 anni e 4 mesi) per associazione a delinquere. Come direbbe qualcuno, mica noccioline. Insomma era tutto organizzato e, lo dico da juventino, non posso che disprezzare quest'uomo: con una squadra così forte c'era bisogno di fare tutto sto casino? Si vinceva lo stesso, senza tutti questi aiuti. E sinceramente la scusa del ci sono altre intercettazioni dove si può sentire che anche le altre squadre rubano non regge. Perché se sei un ladro e dici che anche gli altri lo sono, non vuol dire che tu sia innocente: un ladro più un ladro fa due ladri, non zero. Il caro Luciano doveva denunciare subito queste cose (e se ci sono delle rilevanze penali si sarebbe aperta un'indagine a riguardo), non gridare sono innocente perché il sistema era tutto così. Mi ricorda un po' la situazione di Tangentopoli, dove tutti si proclamavano innocenti perché era il sistema che era così.


Insomma, ieri può essere stato un giorno importante per la nostra italica nazione. Spero solo che qualcosa cambi (perché sono sempre stato ottimista in tutta la mia vita), ma usando la testa mi vien da pensare che non cambierà niente e che questi due eventi saranno solo le eccezioni che confermano le regole.

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