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sabato 3 dicembre 2011

Il pi greco

Il pi greco per noi fisici (e per i matematici) è un numero magico: è il rapporto tra la lunghezza di una qualsiasi circonferenza per il proprio diametro, è utilizzato per misurare gli angoli grazie al radiante, è il primo esempio che si fa per introdurre i numeri trascendenti (ovvero numeri che non si ricavano tramite la soluzione di una qualsiasi equazione di n-esimo grado), ha un giorno in suo onore e insieme a 1, 0 e al numero di Nepero e fa parte di quella che è considerata la formula più bella della matematica, ovvero:

\[ e^{i \pi} + 1 = 0 \]

insomma è un numerello importante e sicuramente qualcuno saprà qualche cifra in più del leggendario 3,14 (io arrivo solo a 3,1415). Però il povero pi greco nasconde anche storie atroci; già dall'antichità si è provato a calcolare con discreti risultati, ma già la Bibbia ha messo in crisi queste certezze: in ben due versetti viene detto indirettamente che in realtà pi greco è uguale a 3. La prima volta che viene affermato ciò è nel primo Libro dei Re, nel capitolo 7 al verso 23, dove viene scritto (ecco un link dove viene citato il passo):
"[Il padre di Tiro] 23 Fece il Mare, un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, perfettamente rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e una corda di trenta cubiti lo poteva cingere intorno."

la seconda volta in cui viene riportata questa misura del pi greco è nel capitolo 4 del secondo Libro delle Cronache al versetto 1 e 2 dove viene detto (ecco il link al testo):
"1 Salomone fece l'altare di bronzo lungo venti cubiti, largo venti e alto dieci. Fece il Mare, un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, perfettamente rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e una corda di trenta cubiti lo poteva cingere intorno."
insomma, il buon Signore ha ordinato un'approssimazione parecchio grezza. Sicuramente il buon Signore non ha battuto i legislatori dello stato dell'Indiana che per poco non avrebbero stravolto la matematica e la geometria: siccome volevo risolvere alcuni problemucci legati alla geometria euclidea (la quadratura del cerchio, la trisezione di un angolo e la duplicazione di un cubo, ovviamente tutto solo con riga e compasso), hanno fatto una proposta di legge nel 1897 per risolvere questi problemi perché il signor Edwin Goodwin aveva pensato di aver trovato la loro soluzione. Questa modifica d'impeto della geometria avrebbe portato a definire per legge il pi greco come uguale a 3,2 e questo sicuramente avrebbe sconvolto tutta la concezione della scienza, che deve sempre essere indipendente da qualsiasi verità assoluta che le si vuole imporre.
Ultimamente alcuni matematici e semplici appassionati hanno fatto la proposta di abolire pi greco ridefinendo tutto in funzione del numero doppio, che è stato battezzato tau; questo è stato proposto perché tutte le definizioni sarebbero più naturali (come viene riportato nel loro manifesto), ma ovviamente è molto più semplice lasciare tutto così piuttosto che definire tutto da capo (per fortuna se no dovevo togliere una miriade di 2 da tutti i miei appunti).

Insomma il pi greco ha una storia tutta sua e molto particolare, ma sinceramente lasciamolo un po' in pace e non inveiamo se ce lo troviamo davanti: alla fine dei conti basta che i valori delle costanti che ci circondano siano leggermente diversi, che tutta la vita che ci circonda potrebbe essere diversa, o addirittura non esistere. Insomma è meglio che sia così, se no sarebbero uccelli per diabetici.

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