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venerdì 26 aprile 2013
Domande banali
Voglio fare due domande banali ai miei lettori: conta di più salvare migliaia di vite umane da malattie terribili come Parkinson, Alzheimer e Sclerosi Multipla, oppure salvare cento topi e un coniglio usati per fare gli esperimenti su tali malattie? Conta di più avere la certezza che una cura sia sicura, affidabile e che riduca al minimo gli effetti collaterali oppure bisogna usare dei bambini per applicare cure di indubbia efficacia? Perché se il paradigma diventa "no agli animali, ma sì ai bambini come cavie" allora la mia risposta sarà sempre un no secco.
giovedì 25 aprile 2013
Letta, Bilderberg, i bimbiminkia e il chinotto
Dopo solo un giorno dall'incarico ricevuto per formare il governo, Enrico Letta è diventato inviso a molte personalità della rete. Beppe grillo afferma che oggi muore il 25 aprile per la sua nomina a Presidente del Consiglio incaricato, in quanto Letta fa parte del famigerato gruppo Bilderberg (gruppo che secondo molti decide le sorti del mondo intero), quindi implicitamente si afferma che è stato nominato perché fa parte di quelle cattivissime associazioni simil massoni che governano veramente il mondo (non viene il dubbio che sia stato nominato da Napolitano perché gli girava così).
In realtà lo stesso Letta, nel febbraio 2012, affermava di appartenere a un gruppo ben peggiore: quello dei bimbiminkia. A questo punto il piano di Letta junior è evidente: abolire tutti i "che" e i "perché" per sostituirli con "ke" e "xkè" (e l'accento sbagliato non è un errore di battitura) per far diventare l'Italia la prima dittatura al mondo governata dai bimbiminkia. Un record non da poco.
Ma forse i piani del cattivissimo Enrico sono diversi: è assoldato dalle potentissime lobby del chinotto e della spuma bionda, per evitare di pagare temibili orpelli voluti da quei cattivoni che non vogliono dare bevande zuccherate alla gente.
O più semplicemente, può essere visto come lo sfigato nipote di Gianni Letta. Perché per alcuni la colpa più grande è essere nipote di uno stretto collaboratore di mister B., come se l'essere parenti sia sufficiente per non dover dire in prima pagina il nome del futuro presidente del consiglio.
Povero Enrico, fossi in lui rinuncerei subito, solo per evitare di sentirsene dire di tutti i colori.
In realtà lo stesso Letta, nel febbraio 2012, affermava di appartenere a un gruppo ben peggiore: quello dei bimbiminkia. A questo punto il piano di Letta junior è evidente: abolire tutti i "che" e i "perché" per sostituirli con "ke" e "xkè" (e l'accento sbagliato non è un errore di battitura) per far diventare l'Italia la prima dittatura al mondo governata dai bimbiminkia. Un record non da poco.
Ma forse i piani del cattivissimo Enrico sono diversi: è assoldato dalle potentissime lobby del chinotto e della spuma bionda, per evitare di pagare temibili orpelli voluti da quei cattivoni che non vogliono dare bevande zuccherate alla gente.
O più semplicemente, può essere visto come lo sfigato nipote di Gianni Letta. Perché per alcuni la colpa più grande è essere nipote di uno stretto collaboratore di mister B., come se l'essere parenti sia sufficiente per non dover dire in prima pagina il nome del futuro presidente del consiglio.
Povero Enrico, fossi in lui rinuncerei subito, solo per evitare di sentirsene dire di tutti i colori.
25 aprile
Per ricordare quelli che la dittatura l'hanno combattuta davvero, perché se adesso possiamo scannarci con "questo governo fa schifo", "arrendetevi, siete circondati", "i politici sono tutti uguali" e "non andrò più a votare" bisogna ringraziare tutti quelli che hanno combattuto tra il 1943 e il 1945, a prescindere dal loro colore politico. Perché le dittature fanno schifo, sempre.
mercoledì 24 aprile 2013
Google Reader e la ricerca di un sostituto
L'articolo è stato aggiornato dopo la sua pubblicazione
Come molti di vuoi sapranno, Google ha deciso di chiudere definitivamente Google Reader, il popolare aggregatore di feed ampiamente utilizzato in rete, a partire dal primo luglio di quest'anno. Purtroppo, quando succedono queste cose, non rimane che rassegnarsi: se un prodotto viene fornito in maniera gratuita è possibile che dopo un po' di tempo questo scompaia o diventi a pagamento. È una bella rogna, ma fa parte delle regole del gioco. Reader era (ed è) uno dei migliori aggregatori esistenti sul mercato, e sicuramente la sua mancanza sarà un duro colpo per molti, ma alcuni sostituti si sono affacciati all'orizzonte. Intanto vi do qualche consiglio su come salvare i feed presenti su Google Reader.
È possibile, dal proprio account Google, scaricare i feed che si seguono in un file .xml. Per fare ciò bisogna utilizzare Google Takeout, una specie di mega server dove si possono scaricare tutti le impostazioni e i file salvati dei diversi servizi Google, andare sulla sezione "Scegli servizi" presente nella barra in alto, selezionare "Reader" e infine cliccare su "Crea archivio". Così facendo si ottiene un archivio .zip al cui interno è presente anche il file .xml con tutti i vostri feed che possono quindi essere importati su un altro aggregatore, che può essere sia in versione desktop sia in versione browser. In questo modo potete portarvi dietro tutti i vostri feed senza doverli inserire di nuovo a mano una volta che Google Reader chiuderà i battenti. Il problema però si pone su cosa scegliere come nuovo aggregatore: ci sono alternative valide? E se sì, quali sono?
Porto la mia piccola esperienza di utente Linux: ho provato l'aggregatore nativo, che si chiama Akregator, presente su Fedora 17 con KDE. Ha il vantaggio di essere open source, funziona su tutti i sistemi operativi e importa comodamente i file .xml generati da Reader, ma la visualizzazione grafica è un po' deficitaria (ricorda troppo una casella mail) e soprattutto ho notato troppi problemi nel caricare i feed, perciò l'ho lasciato perdere dopo poco tempo.
Non soddisfatto del primo tentativo, ho provato a cercare qualcos'altro e mi sono imbattuto in Feedly, che sembra fare al caso mio: sincronizza automaticamente l'account con quello di Google (senza la necessità di importare i feed), l'aspetto grafico è abbastanza simile a quello di Reader e, cosa più importante, grazie alla sincronizzazione vi ritrovate tutto com'era organizzato sull'aggregatore di Google (quindi se avete diviso tutti in cartelle, come ha fatto il sottoscritto, si risparmia un sacco di tempo perché non c'è bisogno di rimettere tutto in ordine). Di contro, a mio avviso, c'è un font che non mi aggrada molto (ma quelli sono gusti personali) e all'inizio si ha un attimo di smarrimento per la diversa impostazione rispetto a Reader, ma quella con il tempo tende a diminuire. Un'ultima considerazione: per chi utilizza uno smartphone o un tablet con Android o iOS, si ha la possibilità di scaricare l'applicazione mobile, così da poter seguire i propri feed anche quando non si ha il portatile o il fisso con sé.
Questo servizio mi sembra quantomeno accettabile (anche per la possibilità di utilizzarlo su dispositivi mobili), perciò per il momento utilizzerò questo, però per chi volesse visualizzare altre alternative prima di decidere consiglio la lettura di questo articolo de Il Sole 24 ORE e di quest'altro di Lifehacker, in cui sono riportati altri aggregatori alternativi a Reader.
L'ultima riflessione riguarda i servizi gratuiti: state sempre attenti, perché da un giorno all'altro potrebbero diventare a pagamento o chiudere del tutto. E finché si tratta di Google Reader è un conto, ma se si tratta della propria mail o di altro diventa un bel casino, quindi bisogna sempre stare attenti a non indirizzarsi verso un unico fornitore di servizi come Google per evitare di rimanere fregati e dover cambiare prodotto con tutti i problemi del caso.
P.S.: Ovviamente lo spazio dei commenti può essere utilizzato per lasciare dei feedback su altri aggregatori, così da avere anche una piccola recensione sui prodotti che sono presenti nei due articoli linkati, ma che non ho personalmente provato.
UPDATE: mi è stato segnalato su Twitter l'esistenza di Liferea come aggregatore locale e di Tiny Tiny RSS come alternativa a Google Reader per quanto riguarda la sincronizzazione su più dispositivi. Anche qui il consiglio che vi do è di provarli e di lasciare un eventuale feedback nei commenti a questo articolo.
Come molti di vuoi sapranno, Google ha deciso di chiudere definitivamente Google Reader, il popolare aggregatore di feed ampiamente utilizzato in rete, a partire dal primo luglio di quest'anno. Purtroppo, quando succedono queste cose, non rimane che rassegnarsi: se un prodotto viene fornito in maniera gratuita è possibile che dopo un po' di tempo questo scompaia o diventi a pagamento. È una bella rogna, ma fa parte delle regole del gioco. Reader era (ed è) uno dei migliori aggregatori esistenti sul mercato, e sicuramente la sua mancanza sarà un duro colpo per molti, ma alcuni sostituti si sono affacciati all'orizzonte. Intanto vi do qualche consiglio su come salvare i feed presenti su Google Reader.
È possibile, dal proprio account Google, scaricare i feed che si seguono in un file .xml. Per fare ciò bisogna utilizzare Google Takeout, una specie di mega server dove si possono scaricare tutti le impostazioni e i file salvati dei diversi servizi Google, andare sulla sezione "Scegli servizi" presente nella barra in alto, selezionare "Reader" e infine cliccare su "Crea archivio". Così facendo si ottiene un archivio .zip al cui interno è presente anche il file .xml con tutti i vostri feed che possono quindi essere importati su un altro aggregatore, che può essere sia in versione desktop sia in versione browser. In questo modo potete portarvi dietro tutti i vostri feed senza doverli inserire di nuovo a mano una volta che Google Reader chiuderà i battenti. Il problema però si pone su cosa scegliere come nuovo aggregatore: ci sono alternative valide? E se sì, quali sono?
Porto la mia piccola esperienza di utente Linux: ho provato l'aggregatore nativo, che si chiama Akregator, presente su Fedora 17 con KDE. Ha il vantaggio di essere open source, funziona su tutti i sistemi operativi e importa comodamente i file .xml generati da Reader, ma la visualizzazione grafica è un po' deficitaria (ricorda troppo una casella mail) e soprattutto ho notato troppi problemi nel caricare i feed, perciò l'ho lasciato perdere dopo poco tempo.
Non soddisfatto del primo tentativo, ho provato a cercare qualcos'altro e mi sono imbattuto in Feedly, che sembra fare al caso mio: sincronizza automaticamente l'account con quello di Google (senza la necessità di importare i feed), l'aspetto grafico è abbastanza simile a quello di Reader e, cosa più importante, grazie alla sincronizzazione vi ritrovate tutto com'era organizzato sull'aggregatore di Google (quindi se avete diviso tutti in cartelle, come ha fatto il sottoscritto, si risparmia un sacco di tempo perché non c'è bisogno di rimettere tutto in ordine). Di contro, a mio avviso, c'è un font che non mi aggrada molto (ma quelli sono gusti personali) e all'inizio si ha un attimo di smarrimento per la diversa impostazione rispetto a Reader, ma quella con il tempo tende a diminuire. Un'ultima considerazione: per chi utilizza uno smartphone o un tablet con Android o iOS, si ha la possibilità di scaricare l'applicazione mobile, così da poter seguire i propri feed anche quando non si ha il portatile o il fisso con sé.
Questo servizio mi sembra quantomeno accettabile (anche per la possibilità di utilizzarlo su dispositivi mobili), perciò per il momento utilizzerò questo, però per chi volesse visualizzare altre alternative prima di decidere consiglio la lettura di questo articolo de Il Sole 24 ORE e di quest'altro di Lifehacker, in cui sono riportati altri aggregatori alternativi a Reader.
L'ultima riflessione riguarda i servizi gratuiti: state sempre attenti, perché da un giorno all'altro potrebbero diventare a pagamento o chiudere del tutto. E finché si tratta di Google Reader è un conto, ma se si tratta della propria mail o di altro diventa un bel casino, quindi bisogna sempre stare attenti a non indirizzarsi verso un unico fornitore di servizi come Google per evitare di rimanere fregati e dover cambiare prodotto con tutti i problemi del caso.
P.S.: Ovviamente lo spazio dei commenti può essere utilizzato per lasciare dei feedback su altri aggregatori, così da avere anche una piccola recensione sui prodotti che sono presenti nei due articoli linkati, ma che non ho personalmente provato.
UPDATE: mi è stato segnalato su Twitter l'esistenza di Liferea come aggregatore locale e di Tiny Tiny RSS come alternativa a Google Reader per quanto riguarda la sincronizzazione su più dispositivi. Anche qui il consiglio che vi do è di provarli e di lasciare un eventuale feedback nei commenti a questo articolo.
Letta e il "governo di servizio al paese"
E quindi è stato dato l'incarico per formare un governo a Letta (Enrico, non Gianni, si sa mai che qualcuno prenda fischi per fiaschi). La situazione sulla formazione del governo ormai si sta protraendo da troppo tempo, ma questa volta pare (dico pare) che ci siamo. Ma cosa succederà dopo?
Intanto bisogna vedere quale sarà la lista dei ministri e se questa sarà gradita ai vertici del PdL. Se non dovesse andare bene, allora si aprirebbero le porte delle elezioni anticipate, con la probabile vittoria di B. e con il tracollo del blocco di centrosinistra e del M5S. Se invece dovesse accettare la lista dei ministri, il governo a mio avviso durerà poco, massimo un anno. Dico questo perché un governo di larghe intese c'è già stato (quello attualmente dimissionario) e, appena B. riterrà opportuno andare a votare, staccherà la spina e incasserà i dividendi al mercato elettorale. Alla fine siamo in democrazia, se la gente stravede per il gran capo e lo vedono ancora come "colui che renderà reale la rivoluzione liberale" promessa ormai da 20 anni e che puntualmente, alla prova dei fatti, ha fallito senza appello, allora non si può fare molto: si accetta con tutte le conseguenze del caso.
Ma se, per puro caso, questo governo invece funzionasse? Se si riuscissero a fare quelle riforme che ormai vengono invocate da 20 anni a questa parte? Questo scenario lo ritengo poco plausibile, vista l'esperienza del governo Monti, ma fare un ragionamento ipotetico non costa niente.
Se finalmente venissero fatte le riforme, se la situazione economica italiana migliorasse, quello che ha più da rimetterci è il movimento di grillo. E infatti il gran capo pentastellato è l'unico che sta tirando fuori scenari apocalittici con cui cerca di spaventare gli adepti e i potenziali elettori: lui ha bisogno del caos per potersi rafforzare, le cose devono andare male per poter avere maggior peso elettorale, anche perché alla prima prova dei fatti successiva al voto di febbraio (le elezioni regionali in Friuli) le cose sono andate maluccio per lui, più per i proclami lanciati nei giorni precedenti le elezioni che per i risultati effettivi, comunque in netto calo rispetto alle politiche di febbraio. Ha da rimetterci parecchio anche il PD, visto che dopo le elezioni ha cercato invano un accordo con i grillini e adesso è costretto a fare il tanto odiato governo di larghe intese che, anche se funzionasse e facesse tutto quello che deve fare, gli farà perdere voti. Insomma, alla fine della storia quello che ci guadagna è B., che in questo momento passa per grande statista e per colui che ha anteposto gli interessi della nazione a quelli suoi personali. Anche se al 99,99999999%, appena sentirà qualcuno dei suoi interessi in pericolo o capirà che gli conviene tornare a votare, staccherà la spina al governo Letta. Insomma, alla fine di tutto quello che ci guadagnerà è sempre lui, il grande capo che da 20 anni condiziona l'intera vita politica italiana.
Questo non è assolutamente un problema in un paese democratico, ognuno può votare chi ritiene più opportuno; basta solo che alla prossima volta che B. pensa agli affari suoi non saltino fuori gli ex elettori delusi che si stracciano le vesti chiedendo chi l'ha votato "quello là". L'avete voluto voi, bisogna anche avere il coraggio di dire "l'ho votato" una volta tanto. Perché se vai in giro sembra sempre che nessuno l'abbia mai votato, eppure 10 anni di governo se li è fatti. Chissà come ci sarà riuscito...
Intanto bisogna vedere quale sarà la lista dei ministri e se questa sarà gradita ai vertici del PdL. Se non dovesse andare bene, allora si aprirebbero le porte delle elezioni anticipate, con la probabile vittoria di B. e con il tracollo del blocco di centrosinistra e del M5S. Se invece dovesse accettare la lista dei ministri, il governo a mio avviso durerà poco, massimo un anno. Dico questo perché un governo di larghe intese c'è già stato (quello attualmente dimissionario) e, appena B. riterrà opportuno andare a votare, staccherà la spina e incasserà i dividendi al mercato elettorale. Alla fine siamo in democrazia, se la gente stravede per il gran capo e lo vedono ancora come "colui che renderà reale la rivoluzione liberale" promessa ormai da 20 anni e che puntualmente, alla prova dei fatti, ha fallito senza appello, allora non si può fare molto: si accetta con tutte le conseguenze del caso.
Ma se, per puro caso, questo governo invece funzionasse? Se si riuscissero a fare quelle riforme che ormai vengono invocate da 20 anni a questa parte? Questo scenario lo ritengo poco plausibile, vista l'esperienza del governo Monti, ma fare un ragionamento ipotetico non costa niente.
Se finalmente venissero fatte le riforme, se la situazione economica italiana migliorasse, quello che ha più da rimetterci è il movimento di grillo. E infatti il gran capo pentastellato è l'unico che sta tirando fuori scenari apocalittici con cui cerca di spaventare gli adepti e i potenziali elettori: lui ha bisogno del caos per potersi rafforzare, le cose devono andare male per poter avere maggior peso elettorale, anche perché alla prima prova dei fatti successiva al voto di febbraio (le elezioni regionali in Friuli) le cose sono andate maluccio per lui, più per i proclami lanciati nei giorni precedenti le elezioni che per i risultati effettivi, comunque in netto calo rispetto alle politiche di febbraio. Ha da rimetterci parecchio anche il PD, visto che dopo le elezioni ha cercato invano un accordo con i grillini e adesso è costretto a fare il tanto odiato governo di larghe intese che, anche se funzionasse e facesse tutto quello che deve fare, gli farà perdere voti. Insomma, alla fine della storia quello che ci guadagna è B., che in questo momento passa per grande statista e per colui che ha anteposto gli interessi della nazione a quelli suoi personali. Anche se al 99,99999999%, appena sentirà qualcuno dei suoi interessi in pericolo o capirà che gli conviene tornare a votare, staccherà la spina al governo Letta. Insomma, alla fine di tutto quello che ci guadagnerà è sempre lui, il grande capo che da 20 anni condiziona l'intera vita politica italiana.
Questo non è assolutamente un problema in un paese democratico, ognuno può votare chi ritiene più opportuno; basta solo che alla prossima volta che B. pensa agli affari suoi non saltino fuori gli ex elettori delusi che si stracciano le vesti chiedendo chi l'ha votato "quello là". L'avete voluto voi, bisogna anche avere il coraggio di dire "l'ho votato" una volta tanto. Perché se vai in giro sembra sempre che nessuno l'abbia mai votato, eppure 10 anni di governo se li è fatti. Chissà come ci sarà riuscito...
martedì 23 aprile 2013
La fisica dei film/cartoni animati
Ritorno alla scrittura con un argomento abbastanza leggero: prendendo spunto da questa voce di Wikipedia e da un recente discorso con un mio amico dottorando riguardo la gravità presente nel film Upside Down, ho notato che manca (o quanto meno non ho trovato) una rivista che pubblica teorie ragionevoli per spiegare le assurdità fisiche presenti nei film e nei cartoni animati. Tanto per fare un esempio, io e il mio amico dottorando abbiamo trovato una spiegazione valida per la situazione gravitazionale assurda presente nel film citato in precedenza, mentre per la gravità nei cartoni animati (quella che agisce solo nel momento in cui il personaggio animato si accorge di non avere più la terra sotto i piedi) c'è un articolo apposito pubblicato nella rivista Esquire e che è possibile reperire a questo link. Uno può dirmi "esiste arxiv.org, perché non usi quello senza dover cercare una rivista apposita?" avendo pure ragione, però potrebbe essere più utile avere un'unica rivista in cui raccogliere delle autentiche perle come, ad esempio, la modellizzazione matematica di un attacco di zombie, oppure la durata degli inverni nell'universo di Game of Thrones. Insomma, se qualcuno ha una mezza idea se esiste una rivista del genere, mi faccia sapere.
Tutto questo ovviamente non tiene conto del fatto che alcuni scienziati scrivano cose del tutto futili e tendenti all'umorismo più nerd e geek. Ma il bello degli scienziati e dei ricercatori è che hanno un gran senso dell'umorismo e non ci si annoia mai.
Tutto questo ovviamente non tiene conto del fatto che alcuni scienziati scrivano cose del tutto futili e tendenti all'umorismo più nerd e geek. Ma il bello degli scienziati e dei ricercatori è che hanno un gran senso dell'umorismo e non ci si annoia mai.
Il ritorno
Dopo un po' di tempo ritorno a scrivere su questo blog perso nel mare di internet. Sono successe un sacco di cose: quattro giorni fa mi sono laureato (adesso sono Dottore Magistrale in Fisica), quasi un anno fa ero alle prese con il terremoto emiliano (ed è stata una delle esperienze, se non l'esperienza, peggiore della mia vita), adesso devo pensare cosa fare del mio futuro e così via. Intanto cercherò di scrivere con un po' più di frequenza qui, per far contenti i miei quattro lettori affezionati. Nei prossimi giorni penserò a cosa scrivere, sono successe tante cose negli ultimi giorni, con calma ci penserò e il fisico con i piedi per aria tornerà in azione.
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